“Il microcredito se diventa impresa sociale è strumento meraviglioso”: Muhammad Yunus a ‘The Economy of Francesco’

“Il microcredito se diventa impresa sociale è strumento meraviglioso, perché si lavora per fornire risorse agli altri; non è beneficenza, ma attività commerciale in cui l’interesse altrui è di fondamentale importanza. Se cioè viene fatto a favore dei poveri.” Questo un passaggio dell’intervento a The Economy of Francesco di Muhammad Yunus, Premio Nobel per la Pace 2006, ideatore e realizzatore del microcredito moderno. Parole che sembrano fatte su misura per ciò che MECC S.C. impresa sociale vuole cercare di essere.

Muhammad Yunus è intervenuto venerdì 20 novembre all’evento internazionale svoltosi ad Assisi (cfr. https://francescoeconomy.org/it/l-evento/) a cui hanno preso parte più di duemila giovani economisti, imprenditori e changemaker da 120 paesi del mondo,  collegati on line (necessariamente rispetto ai programmi originari) e con dirette aperte a tutti.
Il suo intervento in tema di finanza, denaro e microcredito può essere visto all’interno della diretta del 20 novembre 2020 (dal minuto 1:03:20 al minuto 1:54:00). Qui un possibile testo trascritto con la traduzione in italiano. E qui, per completezza i link alla altre due giornate dell’evento che rappresenta solo una tappa del percorso avviato nel 2019: 19 novembre 2020 e 21 novembre 2020.

Nel suo intervento “Finance and Humanity: a road towards an integral ecology” l’ideatore del microcredito ha tracciato la via per un cambio di paradigma. “Perché non possiamo condividere? Facciamolo! È quello che abbiamo fatto quando abbiamo lanciato il microcredito. Ci dicevano: non si può fare. Ma noi ci siamo detti: proviamo. Come abbiamo fatto? Abbiamo osservato il sistema bancario e abbiamo fatto il contrario, abbiamo scelto la strada opposta. Loro si rivolgono ai ricchi e noi ai poveri, loro alle città e noi alle campagne, loro agli uomini e noi alle donne. Se seguiamo la stessa strada, finiremo sempre a raggiungere la stessa meta e la destinazione è il debito e la morte, a causa della concentrazione di ricchezza, di gas serra. L’intelligenza artificiale? Nessuno avrà più un lavoro, saremo tutti disoccupati. E allora? Dobbiamo invertire tutto. Tre zeri: zero emissioni di carbonio; zero concentrazione di ricchezza (la ricchezza deve essere condivisa); zero disoccupazione. […] Dobbiamo identificare una nuova destinazione, costruire nuove strade, e allora la potremo raggiungere, altrimenti siamo finiti. Se vogliamo che il mondo sia in un certo modo, possiamo realizzarlo, niente è impossibile. [Ma] parlare non basta, serve agire.”

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